Rassegna web: strumenti e notizie utili per i Caregiver. Gennaio 2023

In collaborazione con con la Redazione Area Welfare e il Progetto Caregiver del Comune di Bologna

Fragilità. A Modena un progetto di rete sui giovani caregiver
Promosso dall’Ausl insieme all’Ufficio scolastico provinciale e la cooperativa "Anziani e non solo", prevede un percorso formativo rivolto alle scuole superiori, psicologi e personale dell’azienda sanitaria, con l’obiettivo di aprire una finestra sui giovani con un familiare bisognoso di assistenza. Il progetto girerà intorno alle scuole in quanto “luogo privilegiato” in cui “gli insegnanti, se adeguatamente formati, possono svolgere un ruolo fondamentale nell’identificazione precoce e nel supporto alla conciliazione cura – attività scolastica”, spiega l’Ausl.
http://www.quotidianosanita.it/emilia_romagna/articolo.php?articolo_id=109527%20

Giovani caregiver, sono tanti ma restano invisibili
Fin dall’adolescenza si prendono cura dei genitori con problemi fisici o psichiatrici, ma anche dei propri fratelli malati. Per l’Istat sono il 7% dei giovani tra i 15 e i 24 anni. Di loro si è parlato in un convegno organizzato a Milano il 20 gennaio dall’associazione Young Care Italia.
https://www.redattoresociale.it/article/notiziario/giovani_caregiver_sono_tanti_ma_restano_invisibili?UA-11580724-2 

Una proposta per il riconoscimento delle competenze dei caregiver
Mentre la Legge finanziaria inizia il suo iter, approdando alla Camera per le discussioni parlamentari dopo la bollinatura della Ragioneria generale, si moltiplicano i commenti e le reazioni al testo che è stato diffuso. Tra questi, registriamo il commento di CARER, l’associazione dei caregiver Familiari ETS, rispetto alla possibilità che il Governo Meloni possa riproporre il lavoro occasionale e marginale, attraverso i buoni lavoro: l’eventuale estensione dell’utilizzo su base annua anche nel settore del lavoro domestico viene definita dal gruppo una pessima notizia. Di contro, dall’associazione fanno notare come le priorità per l’assistenza agli anziani siano tali da richiedere, invece, interventi regolari, continuativi e di qualità, oltre al riconoscimento delle competenze acquisite da parte dei caregiver familiari. Da qui una proposta, avanzata dall'associazione, per favorire anche il reinserimento lavorativo di queste figure.
https://www.disabili.com/anziani/articoli-anziani/assistenza-agli-anziani-non-voucher-ma-continuita-e-riconoscimento-delle-competenze-dei-caregiver 

Sollievo dei caregiver familiari nel Long-Term Care: una sfida prioritaria per nuovi modelli di servizio assistenziale territoriale
Nel contesto dei modelli di servizio assistenziale, il caregiver familiare diviene protagonista nella ricerca di un equilibrio fra benessere funzionale possibile e contesto di cura. Pertanto, si fa sempre più necessario definire il ruolo che i servizi a supporto del caregiver possono giocare e nello specifico delineare le funzioni dell’“operatore per il sollievo a domicilio”. 
https://www.luoghicura.it/servizi/domiciliarita/2022/11/sollievo-dei-caregiver-familiari-nel-long-term-care-una-sfida-prioritaria-per-nuovi-modelli-di-servizio-assistenziale-territoriale/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter-12020_17 

Disabilità, Francesco Cannadoro: "Burocrazia e non solo: noi caregiver famigliari non stacchiamo mai"
L'autore della pagina Diariodiunpadrefortunato racconta le difficoltà di chi segue una persona con handicap, il suo è un grido che raccoglie il dolore di chi non ce la fa più: "Noi siamo persone, ma nessuno ci vede. Basta con la retorica che ce la faremo senz'altro: è uno scarico di responsabilità".
https://bologna.repubblica.it/cronaca/2023/01/11/news/caregiver_5_punti_fermi_vita_quotidianita_francesco_cannadoro_diariodiunpadrefortunato-383041067/?ref=RHLF-BG-I383065888-P14-S2-T1 

Ma l’inclusione parla ovunque la stessa lingua? Una ricerca su pandemia, persone disabili, caregiver
«In corrispondenza con il 16° anniversario dall’approvazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, abbiamo pensato di uscire dai confini nazionali, per conoscere la realtà di altri Paesi e verificare se l’inclusione parla davvero ovunque la stessa lingua»: così l’Associazione Le lenti del pregiudizio presenta l’incontro online del 13 dicembre “L’inclusione parla ovunque la stessa lingua?”, durante il quale verrà anche presentata la ricerca dell’Università di Milano Bicocca sugli effetti della pandemia nei confronti delle persone con disabilità e dei loro caregiver.
http://www.superando.it/2022/12/09/ma-linclusione-parla-ovunque-la-stessa-lingua/ 

Delega SPID per i servizi INPS degli anziani: come fare?
D: Ma suocera è in casa di riposo e non posso richiedere lo SPID perché gli originali dei documenti d’identità e tessera sanitaria sono in possesso della struttura sanitaria. Come procedere?
R: L’INPS permette di ottenere una delega per l’identità digitale SPID che consente di effettuare tutte le pratiche per un diverso soggetto utilizzando le proprie credenziali nell'area riservata del portale MyINPS, scegliendo di volta in volta se operare per proprio conto oppure in qualità di delegato. Le persone ricoverate o impossibilitate a recarsi presso gli sportelli INPS per patologie, tra l’altro, possono richiedere la registrazione della delega direttamente da parte del delegato, che dovrà produrre anche il modulo AA09 di richiesta di registrazione e l’attestazione di un medico del SSN attestante l’impossibilità di recarsi presso la sede INPS (modulo AA11).
Leggi tutto su pmi.it
https://www.pmi.it/pubblica-amministrazione/servizi-online/esperto/376329/delega-spid-per-le-prestazioni-inps-come-fare.html?utm_source=tagnewsletter&utm_medium=email&utm_campaign=inps%2Cspid 

Anziani. Fondazione Onda: “L’80% dei caregiver vorrebbe un aiuto, ma solo il 32% pensa alla Rsa”
È quanto emerge da un'indagine presentata oggi in occasione della consegna dei bollini Bollini RosaArgento, che premiano le strutture più attente al benessere dei suoi ospiti/pazienti (94 strutture hanno ricevuto il massimo riconoscimento di 3 bollini, 101 hanno ricevuto 2 bollini e 10 strutture 1 bollino). Secondo i dati dell’indagine, il 65% dei caregiver ammette di risentire molto di questo impegno. Il motivo principale per cui non si pensa al ricovero del proprio caro in Rsa è il costo e il senso di colpa.
https://www.quotidianosanita.it/cronache/articolo.php?articolo_id=109704#:~:text=Fondazione%20Onda%3A%20%E2%80%9CL'80,pensa%20alla%20Rsa%E2%80%9D%20%2D%20Quotidiano%20Sanit%C3%A0&text=Avere%20una%20persona%20anziana%20di%20cui%20prendersi%20cura%20pu%C3%B2%20non%20essere%20semplice 

Anziani: isolamento sociale, fattore di rischio per la demenza. Può combatterlo la tecnologia
La tecnologia può aiutare gli anziani a uscire dall’isolamento sociale, acclarato fattore di rischio per la demenza. È quanto suggeriscono due studi USA che hanno osservato oltre 5 mila over 65 per nove anni. Mandare mail o messaggi dal cellulare può ridurre del 31% il rischio di andare incontro a isolamento sociale.
Due studi pubblicati sul Journal of the American Geriatric Society hanno evidenziato che l’isolamento sociale è un fattore di rischio sostanziale per la demenza tra gli over 65 e hanno identificato nella tecnologia una risorsa efficace per intervenire. I due studi, basati sui dati dal National Health and Aging Trends Study, sono stati condotti da ricercatori della Johns Hopkins Medicine e della Bloomberg School of Public Health di Baltimora.
Le due ricerche, in realtà, non stabiliscono un rapporto di causa-effetto diretto tra demenza ed isolamento sociale, definito come mancanza di contatti sociali e interazioni con le persone su base regolare. Secondo quanto dichiarato dagli stessi ricercatori, però, i lavori rafforzano l’evidenza che l’isolamento aumenta il rischio di demenza e suggeriscono che è sufficiente anche solo inviare email o messaggi per ridurre questo rischio.
https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=110233&fr=n 

Alzheimer: più vicini a diagnosi precoce con prelievo sangue
Sempre più vicini alla possibilità di fare la diagnosi precoce di Alzheimer solo con un prelievo di sangue: infatti, scoperto da scienziati svedesi un marcatore precoce della malattia, la molecola gfap, le cui concentrazioni si alterano anni e anni prima dell’esordio della demenza, segnalando precocemente l’avanzare di un danno neurologico. È il risultato di uno studio condotto presso l’Istituto Karolinska di Stoccolma e pubblicato sulla rivista Brain.
“I nostri risultati suggeriscono che GFAP rifletta i cambiamenti cerebrali dovuti alla malattia di Alzheimer che si verificano prima dell’accumulo della proteina tau e di un danno neuronale misurabile”, afferma l’autrice dello studio Charlotte Johansson. “In futuro potrebbe essere utilizzato come biomarcatore non invasivo, che può essere utile per lo sviluppo di nuovi farmaci e per la diagnostica delle malattie cognitive”.
Secondo la Swedish Brain Foundation, l’Alzheimer ammonta al 60-70% di tutti i casi di demenza. La malattia progredisce in modo insidioso e i cambiamenti biologici nel cervello iniziano già 20-25 anni prima dell’esordio dei sintomi. Quanto più precocemente un paziente viene diagnosticato, tanto prima gli si può offrire il giusto trattamento.
https://www.popsci.it/alzheimer-piu-vicini-a-diagnosi-precoce-con-prelievo-sangue.html 

Lavoro domestico, la maggioranza sono lavoratori non Ue
L’Italia ha bisogno del contributo dei lavoratori stranieri ed il settore domestico ne è un esempio: su 961 mila domestici regolari censiti dall’Inps nel 2021, 672 mila sono stranieri, circa il 70% del totale. Sebbene la nazionalità maggiormente rappresentata sia quella romena (con 145 mila addetti impiegati nel comparto) è però la componente non comunitaria a prevalere: su 672 mila lavoratori stranieri, infatti, solo 158 mila sono originari di Paesi appartenenti all’Unione europea (Romania e Polonia) a fronte di ben 514 mila che provengono da paesi non Ue. È questa la fotografia scattata da Assindatcolf, Associazione nazionale dei datori di Lavoro Domestico, contenuta nel Dossier Statistico Immigrazione 2022 realizzato dal Centro Studi e Ricerche Idos, in collaborazione il Centro Studi e rivista Confronti, grazie al sostegno dell’Istituto di Studi Politici “S. Pio V” e dell’Otto per Mille della Tavola Valdese. Giunto alla sua 32esima edizione.
https://www.redattoresociale.it/article/notiziario/lavoro_domestico_la_maggioranza_sono_lavoratori_non_ue?UA-11580724-2

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ultima modifica 2023-02-01T13:02:14+01:00
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