La Regione al fianco dei caregiver: approvato il nuovo Programma regionale per l'utilizzo delle risorse del fondo nazionale
I caregiver familiari si prendono cura in modo continuativo - anche per più di 20 ore alla settimana - a titolo non professionale e gratuito, di una persona cara affetta da malattia cronica, con disabilità, o con un qualsiasi altro bisogno di assistenza a lungo termine; oppure di anziani gravemente non autosufficienti e persone con disturbi psichici o malattie neurodegenerative. Problemi che talvolta si intrecciano, comportando situazioni di ancor più difficile gestione e che negli ultimi anni è stato anche aggravato dalla pandemia.
I caregiver familiari sono i destinatari del provvedimento approvato il 20 febbraio scorso dalla Giunta regionale che trasferisce alle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna oltre 1 milione e 925 mila euro provenienti dallo specifico Fondo nazionale. Saranno poi le Aziende sanitarie a trasferire le risorse agli ambiti distrettuali affinché Comuni e Unioni possano accogliere i caregiver tramite i propri sportelli sociali garantendo informazioni, orientamento e l’avvio del percorso di presa in carico; a loro spetta anche l’attivazione dell’istruttoria per la verifica dei requisiti necessari al fine dell’erogazione degli interventi di sollievo e sostegno.
Confermando gli indirizzi regionali per l’utilizzo del fondo nazionale caregiver presentati e condivisi nell’incontro del 7 febbraio 2023 del Gruppo regionale caregiver, le risorse del Fondo per l’annualità 2022 sono da utilizzarsi sia per interventi di sollievo e sostegno destinati al caregiver familiare che per servizi non individuali quali attività formative, percorsi di sostegno psicologico, gruppi di auto-mutuo aiuto, ecc.
I destinatari
Sono i caregiver familiari che si prendono cura di propri cari bisognosi di assistenza globale e continua di lunga durata, riconosciuti invalidi ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o titolari di indennità di accompagnamento, come previsto dalla normativa nazionale.
Destinatari prioritari sono, in particolare, i caregiver che assistono persone in condizione di disabilità gravissima, certificata ai sensi dell’articolo 3 del Decreto del ministero del Lavoro del 26 settembre 2016 ed ai programmi di accompagnamento finalizzati alla deistituzionalizzazione e al ricongiungimento del caregiver con la persona assistita.
Gli interventi di sollievo e sostegno finanziati
Tra gli interventi specifici ci sono strumenti di sostegno economico che riconoscono l’impegno assistenziale del Caregiver nel contesto famigliare (ad esempio, assegno di cura anziani, assegno di cura e di sostegno a persone con disabilità gravissima e grave, contributo aggiuntivo per l’assistente familiare).
Interventi di sollievo domiciliare, per garantire spazi di autonomia e tempo per sé ai caregiver familiari, ad esempio con interventi settimanali o bisettimanali di almeno alcune ore, a cura di personale qualificato, al domicilio della persona assistita; quelli di sollievo semi-residenziali e residenziali (accoglienza temporanea dell’assistito in struttura semiresidenziale e residenziale).
E ancora, il programma prevede la possibilità da parte dei caregiver di usufruire di progetti finalizzati a percorsi di sostegno psicologico individuale, gruppi di auto-mutuo aiuto e di sostegno o di formazione dei nuclei familiari. Il fondo può anche sostenere e dare continuità ai percorsi e gli interventi previsti con la precedente programmazione che non rientrano nei precedenti punti.
Le azioni di sistema
Contestualmente agli interventi rivolti specificatamente ai caregiver, al fine di garantire riconoscimento e attenzione alla figura del caregiver familiare da parte dei professionisti del sistema sanitario e sociale, si promuovono iniziative di informazione, formazione e sensibilizzazione, a favore degli operatori sociali, socio-sanitari e sanitari (con particolare riferimento ai medici di medicina generale), tese a:
- favorire il riconoscimento del caregiver come attore partecipe ed attivo del piano di cura, soggetto essenziale per la garanzia del PAI, portatore di risorse, ma al tempo stesso portatore di bisogni specifici che richiedono particolare attenzione;
- promuovere una specifica attenzione all’identificazione, riconoscimento, orientamento e supporto dei caregiver familiari, in particolare nei momenti in cui insorge il bisogno, per agevolarli e accompagnarli nei percorsi (es. dimissioni protette, punti di accesso);
- sviluppare la capacità di ascolto, relazione, comunicazione, tenendo conto anche degli aspetti psicologici, degli stati emotivi e del contesto personale, familiare e sociale;
- favorire l’utilizzo di semplici strumenti di valutazione del carico oggettivo, psicologico, fisico, sociale, emotivo del caregiver familiare, anche al fine di identificare le opportunità di sostegno più appropriate.
La ripartizione delle risorse per Azienda sanitaria
Le risorse complessive (1.925.872,99) sono così suddivise tra le Ausl del territorio: per il 50% in proporzione al numero dei residenti all’1/1/2022 di età uguale o superiore ai 18 anni e per il restante 50% in proporzione al numero dei residenti uguale o superiore ai 75 anni. All’Ausl Romagna sono assegnati 490.627,41 euro; all’Azienda sanitaria di Bologna 390.289,03 euro; Ausl Modena 294.544,98 euro; Ausl Reggio Emilia 213.445,64 euro; Ausl Parma 191.502,93 euro; Ausl Ferrara 161.491,24 euro; Ausl Piacenza 126.487,15 euro e Imola riceve risorse per 57.484,61 euro.