La Regione al fianco dei caregiver: approvato il Programma regionale per l'utilizzo delle risorse del fondo nazionale per il sostegno del ruolo di cura e assistenza
I caregiver familiari si prendono cura in modo continuativo - anche per più di 20 ore alla settimana - a titolo non professionale e gratuito, di una persona cara affetta da malattia cronica, con disabilità, o con un qualsiasi altro bisogno di assistenza a lungo termine; oppure di anziani gravemente non autosufficienti e persone con disturbi psichici o malattie neurodegenerative. Problemi che talvolta si intrecciano, comportando situazioni di ancor più difficile gestione e che negli ultimi anni è stato anche aggravato dalla pandemia.
I caregiver familiari sono i destinatari del provvedimento approvato in questi giorni dalla Giunta regionale che trasferisce alle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna oltre 1 milione e 783 mila euro provenienti dallo specifico Fondo nazionale. Saranno poi le Aziende sanitarie a trasferire le risorse agli ambiti distrettuali affinché Comuni e Unioni possano accogliere le richieste dei caregiver tramite i propri sportelli sociali garantendo informazioni, orientamento e l’avvio del percorso di presa in carico; a loro spetta anche l’attivazione dell’istruttoria per la verifica dei requisiti necessari al fine dell’erogazione degli interventi di sollievo e sostegno.
Confermando le linee di indirizzo di cui alla DGR n. 1789/2021, le risorse del Fondo nazionale caregiver per l’annualità 2021 sono da utilizzarsi per interventi di sollievo e sostegno destinati al caregiver familiare e, da quest’anno, possono essere erogati anche servizi non individuali.
I destinatari
Caregiver familiari che si prendono cura di propri cari bisognosi di assistenza globale e continua di lunga durata, riconosciuti invalidi ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o titolari di indennità di accompagnamento, come previsto dalla normativa nazionale.
Destinatari prioritari delle misure introdotte dal programma sono i caregiver che assistono persone in condizione di disabilità gravissima, certificata ai sensi dell’articolo 3 del Decreto del ministero del Lavoro del 26 settembre 2016; i caregiver che assistono persone che non hanno potuto avere accesso alle strutture residenziali a causa della normativa emergenziale. Ma le risorse messe a disposizione possono anche essere destinate a programmi di accompagnamento finalizzati alla deistituzionalizzazione e al ricongiungimento del caregiver con la persona assistita.
Gli interventi di sollievo e sostegno finanziati
Tra gli interventi specifici ci sono quelli di sollievo domiciliare, per garantire spazi di autonomia e tempo per sé ai caregiver familiari, ad esempio con interventi settimanali o bisettimanali di almeno alcune ore, a cura di personale qualificato, al domicilio della persona assistita; quelli di sollievo semi-residenziali e residenziali (accoglienza temporanea dell’assistito in struttura semiresidenziale e residenziale).
E ancora, il programma prevede la possibilità da parte dei caregiver di usufruire di strumenti di sostegno economico che ne riconoscono l’impegno assistenziale nel contesto famigliare (ad esempio, assegno di cura anziani, assegno di cura e di sostegno a persone con disabilità gravissima e grave, contributo aggiuntivo per l’assistente familiare). Per la definizione del contributo spettante si applicano i criteri previsti dalle specifiche normative regionali e dal programma inerente il Fondo nazionale per le non autosufficienze.
Tra gli altri interventi finanziati e che rappresentano una novità, quelli con carattere sperimentale e innovativo individuati nei singoli ambiti territoriali a sostegno del caregiver familiare, anche per rispondere a esigenze contingenti legate ad emergenze e quelli rivolti a gruppi di caregiver che possono includere iniziative formative/informative, gruppi di auto-mutuo aiuto e di sostegno, altri servizi non individuali.
La ripartizione delle risorse per Azienda sanitaria
Le risorse complessive (1.783.076,99) sono suddivise tra le Ausl del territorio, per il 50% in proporzione al numero dei residenti all’1/1/2021 di età uguale o superiore ai 18 anni e per il restante 50% in proporzione al numero dei residenti uguale o superiore ai 75 anni. All’Ausl Romagna sono assegnati 454.237,47 euro; all’Azienda sanitaria di Bologna 360.989,10 euro; Ausl Modena 272.081,70 euro; Ausl Reggio Emilia 197.606,09 euro; Ausl Parma 177.742,00 euro; Ausl Ferrara 149.963,10 euro; Ausl Piacenza 117.118,85 euro e Imola riceve risorse per 53.338,68 euro.